Tanto questo mica è amore

No davvero, non è amore.
Forse un flirt, un’infatuazione, al massimo un capriccio.
Ma amore no. Proprio no.

Così allora si può giocare, scherzare, tramare tranquillamente alla luce del sole, posporre, usare il tutto come merce di scambio, mettere in campo tutte le armi più oscene e ributtanti della politica senza il minimo senso di colpa.
Che poi, visto che non si tratta di amore, non si tratta nemmeno di vita di coppia, progetti a medio e lungo termine, tutele reciproche e via dicendo.
Perciò via libera alla farsa senza colpo ferire e senza rimorsi.

Oltretutto è di una minoranza che stiamo parlando.
E le minoranze, è risaputo, in termini elettorali non hanno alcun peso.

Per questo si può prendere un disegno di legge e dire che lo si voterà soltanto così com’è, tutto intero, senza la benché minima modifica. Che anzi la minima modifica comporterà il ritiro immediato del sostegno alla legge. E per questo, un mese dopo, si può dire che no, stavamo scherzando, la legge la votiamo a metà, per l’altra metà si decide che si lascia libertà di coscienza. Perché è giusto così e, soprattutto, è così che vuole la base.
Ma la base un mese prima cosa voleva?

Per questo il partito che ha proposto la legge può decidere, visto che improvvisamente gli viene a mancare la maggioranza preventivata, di forzare la mano e proporre una mostruosità chiamata “supercanguro”, che è quanto di più contrario alle più elementari procedure parlamentari, al punto che – a voler essere cattivi – viene da pensare che il canguro sia stato proposto proprio per farlo affondare.
Ma no, non c’è alcuna malizia machiavellica, è solo divertimento: quel divertimento che ci si può permettere a pieno titolo perché, tanto, questo non è mica amore.
Il divertimento di rifiutarsi di discutere la legge in aula, di provare a scavalcare tutti gli emendamenti con un meccanismo palesemente illegale.
Un divertimento a cui tutti sono invitati. Opposizioni comprese, che si divertono a formulare emendamenti di altissimo profilo istituzionale quali: sostituire il comma 1 con la dicitura “due persone dello stesso sesso costituiscono una unione civile quando dichiarano di voler fondare tale unione a mezzo raccomandata con ricevuta di ritorno”, sostituire il comma 6 “facendone dichiarazione” con la dicitura “inviando un SMS”.
Ma sì, giochiamo, divertiamoci. Tanto, che vuoi che sia… mica è amore questo.
Viene da chiedersi in ogni caso: ma in quanto ad assurdità e a squallore, è più grottesco il supercanguro e questi emendamenti?

Può poi succedere che sempre il partito che ha proposto la legge, decida di colpo che la stessa non è che sia importante in sé, ma che l’unica cosa importante è approvarla. Non importa come, non importa quanto snaturata: ciò che conta è aggiungere un titolo alla casella “fatto”.
Tanto, che vuoi che sia: mica è amore questo qua.
E allora via, stralciamo la stepchild adoption come vuole Alfano e siamo tutti contenti.
Davvero tutti contenti? Certo, mica è amore questo.
E allora non importa in nome di cosa la stepchild adoption venga stralciata.
Possiamo dire che la stepchild adoption venga stralciata per evitare la pratica dell’utero in affitto, senza soffermarsi sul fatto che questa pratica orrenda è già vietata dalla legge, che stepchild adoption non è sinonimo di utero in affitto, che alla stepchild con qualche sforzo in più si potevano aggiungere emendamenti (questa volta seri e sensati) per inasprire il divieto sull’utero in affitto, per impedire la pratica con ancora più forza. Senza soffermarsi sul fatto che la pratica orrenda dell’utero in affitto è già praticata e continuerà ad esserlo con mille escamotage, anche senza stepchild.
Oppure possiamo dire che la stepchild adoption venga stralciata perché no, due persone dello stesso sesso non possono né devono (né ora né mai) adottare e crescere un figlio. Possiamo dire questo e non dire che la stepchild avrebbe riguardato anche tantissime coppie eteresossuali… ma questo lo tralasciamo e parliamo solo di gay: loro sono froci, checche, lesbiche, pervertiti… non possono crescere un bambino, non possono educarlo né amarlo. Perché il loro no, non è certo amore.
L’amore è solo eterosessuale.
E solo eterosessuale è la garanzia della crescita sana di un bambino.

Si può infine, per continuare a giocare, stralciare anche il riferimento all’obbligo di fedeltà.
Perché dai, mica vorrai equiparare le unioni civili al matrimonio (mica il matrimonio religioso, dico non vorrai mica equipararle al matrimonio civile…)?
In un matrimonio ci si ama.
Questi invece sono culattoni, lesbiche, pervertiti… cosa ne sanno loro della fedeltà? Cosa ne sanno loro dell’amore?
La fedeltà, è risaputo, è questione esclusivamente eterosessuale.

In sostanza, nel divertimento generale, puoi anche dimenticarti di essere un partito. Un partito, ovvero un entità fatta di individui che, dopo attente discussioni, propongono leggi che sono lo specchio della loro visione del mondo. Puoi dimenticarti così di essere un partito e stravolgere la tua visione del mondo pur di vincere una votazione.

Ma si può anche continuare a parlare di libertà di coscienza, di tematica etica estremamente delicata per la quale non si può pretendere che i singoli parlamentari agiscano contrariamente alla loro morale più intima e profonda.
E allora perché se si tratta di tematica etica così delicata non si è pensato a un referendum come fu, ai tempi, per aborto e divorzio?
Perché stiamo giocando, è ovvio.
E allora, gioco per gioco, mettiamo pure la fiducia su una tematica etica estremamente delicata.
E allora, gioco per gioco, lasciamo che Renzi, trionfio come non mai, annunci la votazione delle unioni civili prevista per oggi come “storica”.

Anche se, in realtà, di storico c’è soltanto l’ennesimo papocchio della storia politica italiana, l’ennesima legge raffazzonata e rattoppata.
In questo caso poi, ben più trascurabile di altre.
Perché in fondo, questo, non è certo amore.

Riccardo Lestini

‪#‎resistenzeRiccardoLestini‬

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