Un’occasione perduta

Peccato.
Non sono un civatiano, non appartengo al progetto “Possibile” fondato dall’ex PD Pippo Civati, eppure gli 8 quesiti referendari da lui proposti erano una grande occasione.
Si trattava di chiamare gli italiani al voto su questioni di cui tutti parlano, dalle sedi istituzionali all’ultimo bar di periferia: Job Act, Buona Scuola, Grandi Opere, Trivellazioni in Mare e nuova Legge Elettorale.
Servivano 500mila firme per depositare i quesiti e dare il via all’iter burocratico del referendum.
Firmare era facilissimo: bastava andare al proprio comune, spendere qualcosa come cinque minuti del proprio tempo.
Le firme raccolte, alla fine, sono state poco più di 400mila, quindi i quesiti NON potranno essere depositati.
Mi dispiace e, in questo dispiacere, faccio una riflessione:
tempo fa Marco Pannella, per questioni assai meno “popolari”, 500mila firme le raccoglieva senza problemi. Non che Pannella sia un genio, è che 500mila firme sono effettivamente poche… 500mila voti, tanto per dire, li ottengono quelle liste e quei partiti che alle elezioni si attestano tra l’1,5 e il 2% (sì, esatto, quelli che nelle tabelle non vengono riportati nemmeno con il loro nome, ma sotto la sigla “altri partiti”).
In sostanza, un numero ridicolo in termini elettorali.
Eppure 500mila persone a firmare NON ci sono andate.
Allora mi chiedo:
perché sbraitate tutto il giorno contro Matteo Renzi quando poi la prima occasione per dire la vostra in termini politici e per mettere in difficoltà il governo la IGNORATE COMPLETAMENTE?
Si farebbe più bella figura a stare zitti.
E ancora più bella figura a dire che va tutto bene così.

Perplesso e amareggiato, vi saluto,
Riccardo Lestini

‪#‎resistenzeRiccardoLestini‬

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