Quando il rock era cattivo

Oggi parliamo del gruppo britannico dei Kinks, attivi ininterrottamente dai primi anni sessanta fino alla metà dei novanta, uno dei tanti gruppi della madonna che sono nati in quegli anni lì e che poi però le storie ufficiali del rock tendono spesso e volentieri a dimenticare, che per le storie ufficiali sopradette pare siano esistiti solo i Beatles e i Rolling Stones.
Invece i Kinks sono stati, come già sottolineato, un gruppo della madonna, cazzuti come pochi, di quelli che di diritto devono occupare un posto d’onore nella storia del rock di tutti i tempi.
Band fondata nel 1962 da due fratelli originari dei sobborghi di Londra, Ray e Dave Davies, questo nome viene scelto per attirare su di loro l’attenzione, per presentarli come qualcosa di diverso rispetto al panorama musicale del tempo (“kinkiness” significa “devianza”).
Lanciati sul mercato nel 1964 con le solite cover tanto in voga all’epoca (loro incisero la celeberrima Long Tall Sally di Little Richard), furono sostanzialmente ignorati sia dalle radio sia dal pubblico.
Ma il successo è nell’aria, boia se è nell’aria. E arriva, devastante e squassante, in quello stesso 1964, con il primo singolo originale, che è appunto la canzone You Really Got Me, scritta da Ray Davies, e presentata al grande pubblico con una storica performance nel corso dello show televisivo Ready Steady Go!
Orbene, nel vedere questa performance, noi oggi e gli spettatori dell’epoca, ci si rende conto al volo di avere a che fare con qualcosina di parecchio parecchio diverso. Questione di sound certo, ma anche questione di stile. Altro modo di porsi, di guardare il pubblico, di stare sul palco.
Niente a che vedere col fascino luciferino e aristocratico di Mick Jagger, col dandysmo di Brian Jones o col maledettismo baudelariano di Richards. I Kinks erano cattivi, nel senso che avevano addosso la rabbia reale e profonda dei sobborghi, e il loro rock sapeva veramente di periferia.
Proprio per quest’anima così viscerale e sanguigna, non tardarono ad arrivare ostacoli, proibizioni, boicottaggi. Nel 1965, nonostante fossero da un anno in cima alle classifiche britanniche e la cosiddetta british invasion stava spopolando in tutto il mondo, le autorità statunitensi proibirono ai Kinks di esibirsi negli USA per quattro anni.
La motivazione di una sanzione così pesante, pur se mai chiarita nel dettaglio, fu proprio il comportamento della band durante i concerti, ritenuto eccessivamente brutale e selvaggio.
Tanto bastò per estrometterli dalla ribalta internazionale.
Ma per entrare nell’anima dei Kinks, per cogliere e assaporare appieno la loro diversità, non c’è niente di meglio di capire come nacque quel singolo, You Really Got Me, che gli valse l’uscita dall’anonimato e il primo posto in classifica.
Fu composta, s’è già detto, da Ray Davies. Solo che in sede di registrazione il fratello Dave, stanco del solito stile chitarristico pulito dell’epoca, cercò in tutti i modi di dare al pezzo un colore più potente e aggressivo, più cattivo e periferico, per l’appunto.
Quel fenomento di Dave Davies, esasperato e frustrato da una quantità imprecisata di tentativi falliti e insoddisfacenti, dalla rabbia non trovò niente di meglio da fare che prendere una banalissima lametta Gillette e squarciare letteralmente in due, dall’alto in basso, il proprio amplificatore.
Fece una prova. E constatato che l’amplificatore, benché sbrindellato funzionava ancora, continuò a suonare in quelle condizioni. E decise che quel particolare suono che usciva dall’amplificatore deturpato era proprio quello che cercava.
Replicato l’effetto in fase di incisione, il risultato fu il più tipico sound dei Kinks, il loro marchio di fabbrica: un suono potente e distorto.
Così, grazie a una semplice lametta Gillette…
Per quando gli artisti avevano ancora il coraggio di sperimentare e seguire le strade meno battute…
Per quando il rock era cattivo e sapeva di periferia…