Nirvana – “About a girl”

A Seattle, nella seconda metà degli anni ’80, si faceva musica nei garage.
Ed era una musica impossibile per quei tempi là: niente sintetizzatori, niente effetti, niente trucchi. Solo la voce e gli strumenti, ruvidi, naturali, imperfetti, sporchi. Nell’epoca dell’edonismo sfrenato, dello show a tutti i costi, del culto dell’immagine, lì dentro ribattevano con la nudità scarna della sostanza. E niente egoismi o protagonismi, in quei garage le Band si mescolavano e si scambiavano membri e canzoni di continuo. E guardavano al punk, ai Velvet Underground, al garage rock degli anni ’70.
Insomma nei garage di Seattle, nella seconda metà degli anni ’80, si faceva quella musica che poi avremmo chiamato per comodità grunge.
Quella musica che di certo sarebbe rimasta sepolta lì dentro se la casa discografica Sub Pop Records, coraggiosa e indipendente, non avesse deciso di metterla sul mercato e proporla alle radio.
E soprattutto se non fosse arrivato quell’angelo biondo, timido e impacciato, di nome Kurt Cobain.
“Bleach” fu il primo album dei Nirvana e “About a girl” il primo singolo.
Era il 1989, e nessuno se ne accorse.
Ma gli anni ’80 stavano per finire. E prestissimo sarebbero arrivati i ’90, gli anni dei Nirvana.
E della nostra generazione.

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