Ste c**zo di rimpatriate (ovvero: Heater Parisi vs Lorella Cuccarini)

La cena degli amici delle elementari, di quelli delle medie, di quelli delle superiori, di tutti quelli del paese che quest’anno compiono trent’anni, di tutti quelli del paese che quest’anno compiono quarant’anni, degli amici del mare, della vecchia combriccola della montagna, degli ex commilitoni, degli ex coinquilini, di quelli che hanno fatto insieme la cresima nel 1987, di quelli che hanno giocato insieme negli esordienti della Ponte Buggianese nella stagione 1980/1981 e sono arrivati secondi solo perché l’arbitro era un ladro, dei colleghi dell’anno 2007, degli amici dell’università, di quelli che ogni tanto si incontravano per puro caso al bar e si salutavano, di quelli che si scambiavano gli appunti, di quelli che prendevano il treno, di quelli che sono stati fidanzati con Maria Sole Aldebrandi…. eccetera, eccetera, eccetera…

Dico io… le vogliamo abolire una volta per tutte dalle nostre vite ste cazzo di rimpatriate?

Che poi… tu le chiami “rimpatriate”, mentre in realtà altro non sono che atti di sconsiderata e sostanzialmente immotivata violenza che ognuno di noi infligge a se stesso e agli altri, costringendosi a passare un lasso di tempo imprecisato tra rotture di cazzo di ogni ordine e grado assieme ad altre persone generalmente invecchiate male, se non malissimo, grasse e calve, con cere molto più che pessime, con le quali in tempi remotissimi forse (bene sottolineare “forse”) hai condiviso qualcosa ma che adesso nove su dieci non hai davvero proprio un cazzo da dirti.
Serate quasi sempre letali dove, esauriti i ricordi comuni, esaurite le rievocazioni epiche e ingigantite dalla memoria di due-tre episodi divertenti, per lo più ti rompi i coglioni, gestendo alla bell’e meglio silenzi e imbarazzi, ti racconti omettendo, rosichi se la tua ex e il tuo ex è in ottima forma, a volte t’imparanoi e finisci pure a commuoverti per “Gli anni” di Max Pezzali.

Senza contare il rischio “affresco d’epoca”, vale a dire discussioni interminabili su: formazioni di squadre di calcio, canzoni, personaggi, sigle e programmi tv in voga nel periodo che la specifica rimpatriata si propone di rievocare.
Che partono in maniera innocente e casuale, ma poi prendono sempre pieghe apocalittiche in cui nessuno può, né vuole, tirarsi indietro.
Tipo l’altra sera… io mica pensavo che avrei scatenato tutto quel casino… c’era il vecchio amico rimpatriante che, romanista irriducibile, tanto per rompere il silenzio in attesa degli amari, si è messo a canticchiare il vecchio motivetto anni ’90 della Curva Sud dedicato a Rudi Voeller: “Tedesco vola/ sotto la curva vola/ la sud s’innamora/ tedesco vola…”.
Ripeto, io non pensavo di scatenare tutto quel casino dicendo “Che poi questa era una canzone della Cuccarini…”. E lì l’altro amico ha detto “che figa la Cuccarini…”. E l’altro amico ancora ha aggiunto “che GRAN figa la Cuccarini”. E l’ulteriore amico ha addirittura iniziato a calcolare quante masturbazioni adolescenziali, settimanalmente, dedicava alla nota showgirl. E a quel punto un ennesimo amico lo ha interrotto, non certo per pudore, ma per sentenziare: “Io ho sempre preferito Heater Parisi… lei era la vera gran figa…”.
E mentre lui, a sua volta, si è messo a contare le masturbazioni settimanali eseguite in onore della performer di “Cicale”, un gruppo nutrito di altri amici rimasti fin lì in silenzio si è schierato dalla sua parte sostenendo la Parisi, mentre dalla parte opposta si è compattato il fronte pro Cuccarini e insomma non ne siamo usciti più vivi.
Io ho tentennato alquanto e alla fine ho complicato e ingarbugliato ulteriormente la discussione quando ho scelto Heather Parisi. E ho complicato la storia non per la mia scelta, ma per come l’ho motivata… ché nella sostanza ho detto son fighe tutte e due e scelgo la Parisi perché a mio avviso è più brava, e poi a confrontare due versi clou delle loro hit simbolo, “Cicale ma mica poi tanto” con“Ti prego resta sempre bambino”, non c’è proprio storia, dadaista il primo, tragicamente banale il secondo. Ergo vince “Cicale”. Vince di brutto.
E la situazione si è complicata perché, giustamente, è sorto il problema se la bravura, parlando di bellezza nuda e cruda, può essere un parametro valutabile. Ci siamo così arrovellati e accapigliati sulla questione una mezzora abbondante, finché a maggioranza non si è decretato che no, la bravura non c’entrava una minchia con l’essenza del dibattito.
La mia motivazione è stata così rigettata e sono stato così caldamente invitato a riformulare la mia preferenza tenendo conto esclusivamente di questioni puramente estetiche.
Ci ho pensato e alla fine ho scelto di nuovo la Parisi. Dicendo semplicemente “è più bella”.
Un giudizio all’apparenza tranchant e definitivo, ma che in realtà ha complicato definitivamente la storia… perché l’amico romanista ha prontamente ribattuto: “vero, la Parisi più bella… ma la Cuccarini più bona…”.
E sul bona e sul bella è scoppiato il casino totale: è vero che la Cuccarini è più bona e la Parisi più bella? Ma conta più essere bone o belle? E in un giudizio complessivo come pesano queste due cose? Sono due cose distinte, complementari o inconciliabili? Con una seconda si può essere lo stesso più bone che belle e con una quarta si può essere più belle che bone?
E la Cuccarini e Marco Columbro avevano una relazione? E con chi stava la Parisi ai tempi d’oro?
E come si chiamava l’altra canzone famosa della Parisi?
Bone o belle?

Poi alle tre di notte le famiglie hanno iniziato a reclamare una dietro l’altra i rimpatrianti… e tutti i grandi enigmi sono rimasti irrisolti.

Ribadisco: aboliamole ste cazzo di rimpatriate…

Anche se… un dubbio, me lo potete togliere per favore?
È meglio Lorella Cuccarini o Heater Parisi??

‪#‎universiRiccardoLestini‬

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