Vietato parlare di sessualità

Complimenti alla RAI e all’Italia tutta.

Complimenti a un paese dove oltre il 50% degli adolescenti almeno una volta hanno subito atti di bullismo o di cyberbullismo a sfondo sessuale, dove vige la più totale disinformazione in materia di contraccettivi, prevenzione, gravidanze precoci e malattie sessualmente trasmissibili, dove le violenze e gli abusi di gruppo durante una festa sono catalogabili come “bravate”, dove è normale estorcere prestazioni sessuali sotto ricatto ai soggetti più deboli e sensibili, dove la cultura del “maschio cacciatore”, della “femmina provocatrice e colpevole sempre comunque” e del “finocchio da sfottere” regna ancora sovrana.

Complimenti a un paese che ogni volta – e capita spesso – che tutto questo sfocia in tragici epiloghi (fughe di casa, depressioni, suicidi) è sempre pronto a puntare il dito e ad addossare ogni responsabilità alla scuola, ma che ogni volta che la scuola cerca di mettere in atto strategie di prevenzione è altrettanto pronto ad alzare barricate per impedirlo.
Un paese capace di assistere con indifferenza alla proibizione di libri che vorrebbero educare bambini e adolescenti all’amore, al rispetto di sé e degli altri, all’educazione alle pari opportunità, alla parità di genere e all’educazione alla diversità.
Un paese capace di sbraitare e insorgere un’estate intera contro una fantomatica “teoria Gender” e poi, di fronte alla dimostrazione della totale infondatezza di certe assurdità, continua a credere a fantasmi inesistenti e a non voler vedere la verità comprovata.

Complimenti a un paese che resta tra i pochissimi dove l’educazione sessuale è completamente assente nelle scuole.

Complimenti a un paese dove, quando finalmente una trasmissione seria e un giornalista di spessore come Riccardo Iacona decidono di dedicare una serata a questi temi (educazione sessuale, bullismo… ), si decide che è “inopportuno e sconveniente” affrontare simili questioni in prima serata, dirottando la trasmissione oltre le 22 ed escludendo dalla visione proprio la fascia di pubblico che più di ogni altra avrebbe dovuto vedere: gli adolescenti.
Meglio così.
Più rassicurante, e soprattutto più educativo, il voyerismo esasperato e volgare del Grande Fratello, la competizione sfrenata e cinica dei talent show e le fruste sadomaso di “Cinquanta sfumature”.
Molto meglio così.
Complimenti.

‪#‎resistenzeRiccardoLestini‬

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