Otello (teatro ragazzi)

Dopo tre anni molto intensi con i bambini, passai al teatro ragazzi.
La fascia d’età quella delle scuole medie, dagli 11 ai 13 anni.
Anche in questo caso, il teatro come esperienza esistenziale di crescita e scoperta, ha un valore inestimabile, in un’età in cui recitare non è più, come da bambini, qualcosa di innato e spontaneo, ma già risulta necessario per rimuovere inibizioni, sfiducia e bassa autostima.

E oltre all’esperienza dell’insegnamento, anche nel teatro ragazzi ho potuto svolgere discorsi prettamente teatrali estremamente interessanti. E, come sempre, ciò che ho imparato supera di gran lunga ciò che ho insegnato.

Chiusi il cerchio dei superclassici shakespeariani riadattati per ragazzi – dopo “Romeo e Giulietta” e “Sogno di una notte di mezza estate” – con OTELLO.
Fu un azzardo clamoroso: a differenza degli altri due, non solo un testo molto lontano dalle mie corde, ma soprattutto difficilmente traducibile per ragazzi. Volli comunque tentare, e almeno in linea generale seguii quanto già fatto con Romeo e Giulietta. Vale a dire nessuna sincera delle scene più critiche.
E, come al solito al teatro, il coraggio vince sempre.
Fu, dei tre, senza dubbio lo spettacolo migliore.

Fu realizzato nell’ambito del progetto LUDOTEATRO nella scuola media OTTONE ROSAI, a Firenze.
Presero parte al progetto 23 ragazzi, e lo spettacolo ebbe l’overture dell’orchestra della scuola.

Messa in scena: 25 maggio 2009.

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