Finiamola qui (o della definitiva rottura di c**zo)

Venendo meno ai miei riconosciuti autocontrollo, pazienza e pacatezza, nonché alla forse addirittura proverbiale “calma olimpica” nel dibattere, nel discutere e nello spiegare anche i più paradossali travisamenti, approfitto per dichiare che, con rispetto parlando, mi sarei rotto il cazzo.
Facendo pubblica e serena ammissione natalizia di essere nell’ordine: intellettuale snob, radical chic, sinistro, amico della Boldrini, buonista e tutto quello che a vostro piacimento volete aggiungere, mi sono decisamente e irreversibilmente rotto il cazzo di discutere, dibattere e via dicendo.
Ergo, da oggi e per almeno (almeno, quindi con speranza di resistere e prolungare) qualche settimana, in questo blog non parlerò più i questioni politiche, sociali e via dicendo.
Parlerò soltanto – sperando di non rompermil il cazzo anche di quelli – di musica, cinema, teatro e cazzi miei (ovvero i miei libri e dintorni).
Buon natale a tutti, cordialmente,
RL (ovvero quello che si è rotto il cazzo)

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