L’uovo nei capelli – I QUADRO

Luce debole.

In scena solo l’autore, un tavolo e una macchina da scrivere.

AUTORE – Eccomi qua. Trent’anni. Professione: aspirante scrittore.

Questo è il mio tavolino e questa è la mia macchina da scrivere.

È una giornata come tante, quelle in cui del tuo essere laureato/disoccupato/disperato/quasi rovinato non te ne frega poi granché.

E allora, fare un cazzo per non fare un cazzo, tanto vale scrivere.

Sto per scrivere l’ennesima opera teatrale che non s’inculerà nessuno. A farla saremo sempre i soliti stronzi nei soliti teatrini di merda, e a vederci verrà gente che non sta poi tanto meglio di noi. La spedirò a qualche concorso e riceverò l’ennesima segnalazione, perché “il mio stile è semplice e diretto, l’opera nel complesso riflette il disagio dei nostri tempi e assurge a dignità di testimonianza civile”…ma vaffanculo! Allora, Atto I, scena 1…lo scrittore è seduto al tavolo con la sua macchina da scrivere…

Entra uno Spettatore

SPETTATORE – Scusa, scusa se t’interrompo, ma devo fare un’obiezione! Non è credibile!

AUTORE – E tu che vuoi? Cosa non è credibile?

SPETTATORE – La macchina da scrivere…siamo nel 2000, chi cazzo la usa più la macchina da scrivere?

AUTORE – No ma, scusa…ma tu chi sei?

SPETTATORE – Scusa, non mi sono presentato. Sono il pubblico stupido e inopportuno…nelle intenzioni dell’autore io rappresento tutti quegli spettatori deficienti che alla fine dello spettacolo devono per forza fare un appunto cretino e fuori luogo, giusto per far vedere che non è vero che non capiscono un cazzo di teatro…

AUTORE – Sì, ti conosco bene. Quindi la macchina non ti va bene?

SPETTATORE – E no! Non è credibile!

AUTORE – Tesoro, è un simbolo…una cosa simbolica!

SPETTATORE – Mah…che ti ci voleva a mettere un computer? Era più realistico…

AUTORE – Sì, il computer! Adesso mi metto a usare un computer per la scenografia! Ma lo vedi come siamo combinati? I computer costano, che cazzo! Sì, ma poi cretino io che mi ci metto pure a parlare con questi…senti, perché non te ne vai, così mi concentro e comincio a scrivere?

SPETTATORE – Eh, no…di me non ti puoi liberare così facilmente! Devi provare con i soliti escamotage che usi quando veniamo a romperti le palle fuori dai camerini!

AUTORE – Uhm…(si ferma, pensieroso, poi ha come un’illuminazione) Va bene, insomma, mi dicevi?

SPETTATORE – No, ti dicevo che la macchina da scrivere non è per niente credibile, quindi…

AUTORE – (interrompendolo) Claudia! Scusa, ma c’è una mia amica che è venuta a vedermi…arrivo subito!

Riccardo si reca dall’immaginaria amica. Lo Spettatore esce all’istante.

AUTORE – Funziona sempre! (torna alla sua macchina da scrivere) Dunque, cominciamo…atto I, scena 1…titolo…titolo…

Entra un secondo spettatore (è lo stesso attore che ha interpretato il primo spettatore, con abiti leggermente diversi)

SPETTATORE # 2 – Scusate, eh! Scusate se interrompo: io sono il pubblico inutile! Faccio le veci di tutti quegli spettatori che vengono a teatro trascinati da qualche amico, quegli spettatori che fanno tutto tranne che guardare lo spettacolo…quelli che prima di entrare chiedono quanto dura, se c’è l’intervallo, dov’è il cesso…

AUTORE – E tu che vuoi adesso?

SPETTATORE # 2 – Volevo sapere quando inizia lo spettacolo, mi sto rompendo! Sono venuto qui con una tipa, l’ho accompagnata solo perché forse me la da, quindi volevo dirvi di sbrigarvi! Volete tirarla ancora per le lunghe con questo prologo metateatrale?

AUTORE – Se mi lasciate scrivere in pace no, forse la finiamo in fretta!!

SPETTATORE # 2 – Va bè…vedete di muovervi, io intanto vado al cesso!

Esce il secondo spettatore.

Entra “Quella che forse glie la da”

QUELLA CHE FORSE GLIE LA DA – Una precisazione!

AUTORE – Aiuto!!

QUELLA CHE FORSE GLIE LA DA – Sono quella di cui parlava prima lo spettatore inutile, quella che forse glie la da! Volevo solo dire che non glie la darò mai, perché io sono la classica stronzetta che si fa sentire solo quando resta sola o quando non ha un passaggio, e per essere convincente devo strusciarmi un po’! Quindi il tizio di prima non è solo inutile, è pure cretino, l’unico imbecille ancora convinto di avere delle possibilità!

Esce quella che forse glie la da.

Una voce da un altoparlante, preceduta dal suono di un campanello, interrompe la scena.

VOCE – Si avvisano i signori spettatori che lo spettacolo sta prendendo una piega decisamente misogina! Nel caso ci fossero rappresaglie femministe, gli attori e tutti coloro coinvolti a vario titolo nel progetto, declinano qualsiasi responsabilità, e addossano sin da ora tutta la colpa all’autore!!

AUTORE – Va bene, va bene!! È tutta colpa mia! Adesso mi fate scrivere in pace, per favore?? Oh, dicevo: atto I, scena 1…commedia dal titolo…dal titolo…dal titolo… “L’uovo nei capelli”!! Bellissimo, titolo fantastico… “L’uovo nei capelli”! E potrebbe proprio cominciare in modo simpatico, divertente, sottilmente irriverente…tipo con la voce di prima che dice…

Torna nuovamente la Voce da altoparlante.

VOCE – Buonasera e benvenuti. Tra pochi istanti avrà inizio lo spettacolo intitolato “L’uovo nei capelli”. Siete vivamente pregati di non fumare, non pomiciare con la moglie del vicino e, soprattutto, di spegnere i vostri telefoni cellulari…

In platea si sente il trillo fortissimo di un cellulare.

VOCE – Perché la mamma dei cretini è sempre incinta? (pausa. Il suo tono smette di essere freddo e professionale e prende a farsi via via più concitato) Volevamo inoltre ricordarvi che sarebbe gradita da parte del pubblico una certa partecipazione attiva, il che non vuol dire alzarsi e tornare a sedere ogni cinque minuti, non vuol dire aprire pacchetti di patatine a ripetizione e poi masticarle per un atto intero come un esercito di ruminanti con i denti a sciabola, e non vuol dire nemmeno tossire! Quindi, se avete tosse, catarro o chissà che altro muco infetto, ve ne state a casa, è chiaro? (riprende il tono freddo e professionale) Ehm…buona visione…

AUTORE – (al pubblico) Incredibilmente graffiante, no?? Sì, sì, lo sento…sarà un capolavoro, un successo incredibile!! E poi questo titolo che non vuol dire un cazzo, ma incuriosisce…magari potrei anche farmi intervistare da qualche giornalista, da qualche radio…

Entra il giornalista (è sempre lo stesso attore che prima ha interpretato i due spettatori)

GIORNALISTA – Salve a tutti, è Radio Selvaggia che vi parla, una di quelle radio locali che pur di riempire i palinsesti dà spazio a giovani artisti e robe simili…La cosa più buffa è che loro, i giovani artisti, credono davvero che queste cose servano davvero alla loro carriera!…Comunque, oggi, per la nostra rubrica “Giovani Giovani Sempre Più Giovani” è qui con noi un autore teatrale! Vi starete certamente domandando, “chi cazzo è”? Bene, giovane autore sconosciuto, vuoi dire ai nostri ascoltatori chi cazzo sei?

AUTORE – Bè, chi cazzo sono…io sono un regista, un attore, un autore…

GIORNALISTA – Ecco, magari scegline una delle tre, perché se no si fa notte…

AUTORE – Va bè, se faccio tutte e tre le cose, non è che…

GIORNALISTA – Allora parlaci di questo spettacolo dal titolo enigmatico, “L’uovo nei capelli”…ecco, cosa significa?

AUTORE – E’ davvero difficile da spiegare, perché, ecco…non ne ho la più pallida idea! Il fatto è che “L’uovo nei capelli” è uno di quei nomi che ti ronza in testa dalla nascita, insomma…è un bel nome per uno spettacolo, no? Però non sono mai riuscito a trovargli una storia, quindi diciamo che “L’uovo nei capelli” è il nome provvisorio di tutte le mie storie! Quando inizio a scrivere qualcosa, la chiamo sempre “L’uovo nei capelli”, titolo che poi viene cambiato nelle stesure successive, chiaro?

GIORNALISTA – Sì…e mentre Radio Selvaggia ha toccato il suo minimo storico di ascolti, diamo la linea alla pubblicità!

Esce il giornalista.

L’autore torna dietro alla macchina da scrivere.

AUTORE – Chi potrebbe essere il protagonista de “L’uovo nei capelli”? Può essere chiunque, mi spiego? Può essere…ecco, un giovanotto scanzonato…

Musica folk/ska, allegrissima. Entra il “protagonista scanzonato”, vestito con abiti sgargianti, saltella per il palco in maniera sconnessa. (è ovviamente sempre lo stesso attore)

AUTORE – No, fermo, fermo! Così non è scanzonato, è un imbecille!

Esce il “protagonista scanzonato”..

AUTORE – Uhm…allora, il protagonista è…un uomo cinico e cupo…

Musica jazz. Entra il “protagonista cinico e cupo”, con un cappello e un cappotto nero. Fuma una sigaretta, si atteggia come un detective da cinema noir. (sempre lo stesso attore)

AUTORE – Ma no! Che c’entra Humphrey Bogart adesso?

Esce il “protagonista cinico e cupo”.

AUTORE – Perché allora non lo facciamo imbranato e goffo?

Musica da comica muta. Entra il “protagonista imbranato e goffo”, in equilibrio precario, inciampa ad ogni passo. (sempre lo stesso attore)

AUTORE – Aspetta! Stai esagerando, così è eccessivo!

PROTAGONISTA IMBRANATO E GOFFO – E no! Ora mi sono rotto! Si può sapere come cavolo dev’essere questo protagonista? E poi non ti sembra eccessivo farmi interpretare dieci personaggi in una sola scena? Non li trovavi altri attori?? Questa è una tortura, telefonerò al mio agente!

Esce il “protagonista imbranato e goffo”.

AUTORE – Non ce l’hai un agente, altrimenti non ti ridurresti a recitare in queste cazzate!! Ma come diavolo deve essere questo protagonista??

L’autore fa un gesto di disperazione, sbatte la testa contro la macchina da scrivere.

Entra la sua coscienza.

COSCIENZA – Sei un po’ stressato, vero?

AUTORE – Chi sei tu?

COSCIENZA – La tua coscienza! Non te la prendere, ma nessuno di quei tre aveva uno spessore decente! Insomma, li hai visti? Erano impresentabili!

AUTORE – Lo so, lo so…cosa credi? Ma pensi sia facile scrivere una commedia?

COSCIENZA – Bè, ne hai scritte parecchie in passato…o sbaglio?

AUTORE – Sì, ma ero più giovane! Cosa me ne fregava di sbagliare? Adesso ho trent’anni!

COSCIENZA – E che c’entrano i trent’anni? Non mi dire che anche tu hai visto tutti i film di Muccino!

AUTORE – Ma no…cioè sì, li ho visti…e allora? Il fatto è che adesso c’è in ballo il mio futuro!

COSCIENZA – Ma sentitelo! C’è in ballo il suo futuro…sei così presuntuoso da non riuscire a confessare a te stesso che non scrivi non perché non hai uno straccio di idea decente, ma perché hai paura del tuo futuro! Ma smettila! Ascoltami, devi solo calmarti, prendere fiato e concentrarti! Hai capito? Concentrarti! Non come al tuo solito, che ti perdi a pensare alle cose più assurde! Guarda, lì davanti ci sono i tuoi pensieri, li vedi?

AUTORE –Sì, li vedo…ci sono un sacco di donne nude

COSCIENZA – Lasciale perdere…concentrati sulla tua storia, la tua commedia! “L’uovo nei capelli”…pensa solo a questo…

Entra Peter Pan. Attraversa tutto il palco correndo. (manco a dirlo, è sempre lo stesso attore)

PETER PAN – Ti ucciderò, Capitan Uncino!

Esce Peter Pan.

COSCIENZA – Ehm…Peter Pan?

AUTORE – E’ la mia storia preferita!

COSCIENZA – Ma che c’entra adesso? Ti ho detto di concentrati sulla tua storia!

AUTORE – Hai ragione, hai ragione…mi concentro! (pausa) Ma perché, non andrebbe bene fare uno spettacolo su Peter Pan?

COSCIENZA – (urla) Mettiti a scrivere questo “Uovo nei capelli”!

AUTORE – Va bene, va bene…mamma mia! L’unico essere umano ad avere una coscienza più nevrotica di lui…dunque, atto I, scena 1…(si blocca, di colpo) No!

COSCIENZA – Cosa?

AUTORE – Sono uscite le nuove quotazioni del Fantacalcio, devo fare la squadra!!

Esce l’autore, di corsa.

COSCIENZA – Io ci rinuncio, questo qua è senza speranza!

Esce la coscienza

Di nuovo, la voce dell’altoparlante.

VOCE – Cinque minuti di pausa! L’autore è andato in tilt! Tutti i personaggi che abitano nella sua testa possono riposarsi e aspettare che si riprenda! .

Entra il personaggio sfigato.(sempre lo stesso attore)

PERSONAGGIO SFIGATO – Aspettare che si riprenda? Ancora? Abito nella sua testa da otto anni, e ogni volta che mi sta per dare una storia salta fuori qualcosa che lo distrae! E non mi scrive più! Ma la cosa peggiore è quando accende il computer e apre word…tu sei lì che ci speri, ci credi, dici “è arrivato il mio momento”…e invece no! Si mette a navigare su e-bay e compra oggetti d’antiquariato, oppure accende lo stereo e si mette a ballare per la stanza! È umiliante! E poi balla che fa schifo!

Esce il Personaggio Sfigato.

Entra Quella che forse glie la da.

QUELLA CHE FORSE GLIE LA DA – Vi ricordate di me? Sono quella che forse glie la dà! Visto che lo spettacolo si è già impantanato, mi hanno spedito qui per intrattenervi! Non che io sappia fare qualcosa di particolare per risollevare le sorti di questa commedia senza senso, ma pare che una strana legge dello spettacolo preveda che per riempire i vuoti non ci sia niente di meglio che una donna frivola che non sa fare assolutamente niente! È fantastico: devi solo ancheggiare (ancheggia) e sorridere (sorride esageratamente)…e la cosa fantastica, è che il pubblico è davvero contento!! (applausi e risate registrati) Grazie, grazie!! (finge di parlare con uno spettatore) Come? Come dice, scusi? Sì, ma certo: tra poco entrerò in politica! Sì, mi candiderò per il parlamento europeo!! Ad ogni modo, torniamo a noi. Qual è la domanda che in questo momento è dentro ognuno di voi?

VOCE FUORISCENA – Quando ci fai vedere le tette?

QUELLA CHE FORSE GLIE LA DA – Ehm…no, intendevo l’altra domanda…comunque sì, ovvio che ve le farò vedere, che mi hanno ingaggiato a fare secondo voi? Però ve le farò vedere alla fine…è come in tv, che prima di vedere un paio di tette ti devi sorbire maghi, imitatori imbarazzanti ed ex personaggi famosi che fanno di tutto per rendersi ridicoli! Che ci volete fare, tutto ha un prezzo! Quello che volevo dire è: che diavolo di spettacolo state vedendo? Qual è la storia? Qual è il filo logico? Potrei essere sincera e dirvi subito che non c’è filo logico, che si tratta semplicemente di un’accozzaglia di cose assurde tanto per tirare su due lire…oppure, potrei barare un pochino e dirvi che quest’apparente assurdità è in realtà la metafora della confusione dei nostri tempi! Insomma, fate un po’ voi! Quello che è certo è che l’autore, come avete visto, sta cercando di scrivere una commedia dal titolo “L’uovo nei capelli”…ci riuscirà? Non ci riuscirà? Lo scoprirete nella prossima puntata! Buona visione!

Buio.

LO SPETTACOLO

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