Con il tuo sasso

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“La differenza tra storia e oblio sta nella persistenza, nel corso del tempo, degli eventi”
(dal “Prologo”)

Le drammatiche giornate di Genova 2001 raccontate in un monologo senza mediazioni, senza alcun artificio della fiction. Un racconto teatrale interamente basato su documenti e testimonianze dirette, che partendo dai mesi precedenti al G8, passando attraverso le vicende dei pestaggi di strada, della caserma di Bolzaneto, della scuola Diaz e della tragedia di Piazza Alimonda, prova a ricostruire “l’altra” verità, sepolta dal silenzio dell’informazione ufficiale, da processi negati, sentenze improbabili e commissioni parlamentari d’inchiesta mai avvenute.

Un grande esempio di teatro civile e di narrazione. Lo spettacolo più riuscito e maturo di tutto il percorso teatrale di Riccardo Lestini.

“Riccardo Lestini è riuscito a mettere in piedi uno spettacolo – “Con il tuo sasso” – in grado di catturare l’attenzione di spettatori del tutto ignari di quanto avvenuto a Genova e di coinvolgerli in un percorso di conoscenza e d’indignazione civile. È il miracolo che alle volte riesce agli artisti. Lo spettacolo è servito per diffondere informazione e presa di coscienza in piccole e grandi città di tutta Italia. Oggi torna rinnovato e anche in forma di libro: è la trama di un discorso civile che non si interrompe, che non deve interrompersi” (Dalla “Prefazione” di Lorenzo Guadagnucci)

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Questo libro è uscito in libreria nel 2008, vale a dire cinque anni dopo il debutto del monologo a teatro. Dopo cinque anni di tournée più o meno ininterrotta in Italia e in Europa, nel corso dei quali il testo dello spettacolo è profondamente cambiato. È il destino di tutti i testi teatrali che vengono pubblicati: la versione per la stampa è sempre, inevitabilmente, qualcosa d’altro rispetto a quella per la scena. La prima cerca di fissare sulla carta attraverso una serie di compromessi e aggiustamenti un qualcosa che, viceversa, la seconda rimodella, smonta, rimonta e cambia continuamente, sera per sera, col mutare delle semplici condizioni sceniche, del semplice stato d’animo degli interpreti o degli spettatori.
In questo caso, nel caso di Con il tuo sasso, differenze, evoluzioni e cambiamenti sono particolarmente profondi. Il testo, e di conseguenza lo spettacolo, non è cambiato solo per le naturali esigenze sceniche, ma soprattutto perché era indispensabile aggiornarlo alla cronaca. Per cinque anni abbiamo recitato in contemporanea allo svolgersi dei processi, in contemporanea ai dibattiti sulla possibilità di istituire una commissione parlamentare d’inchiesta, in contemporanea al dibattito sul reato di tortura, continuamente emergevano nuovi dati, nuovi elementi, sono mutati gli scenari sociali e quelli politici. Un tumulto di avvenimenti che lo spettacolo ha necessariamente dovuto rincorrere e adattarsi a essi e che, nei limiti del possibile, vengono ricostruiti nel “Prologo”, che è stato scritto appositamente per il libro e che prima dell’uscita del volume non era mai stato recitato.
Ad andare in stampa quindi, a finire dentro questo libro, non è stato proprio il testo di Con il tuo sasso (forse con un po’ di gusto del paradosso, ma mi viene sinceramente da dire che il “vero” testo di questo monologo non esiste), ma la versione più avanzata, aggiornata e sistemata al momento della pubblicazione (primi mesi del 2008).
Per chi ha preso, prende o prenderà in mano questo libro, c’è un problema ulteriore e non da poco. Dopo la pubblicazione, per anni, le rappresentazioni del monologo non si sono affatto interrotte. Così come, anche se con frequenza minore, sono emersi nuovi dati e nuovi scenari sulla vicenda narrata. Tradotto: il testo è ulteriormente cambiato.
In definitiva questo libro è e non è: fotografa qualcosa di sfuggente e impossibile da sistemare. Il che mi imbarazza e mi esalta al tempo stesso.
Infine. Qui dentro non c’è solo Con il tuo sasso. In appendice ci sono i quattro monologhi più rappresentativi dello spettacolo Gatti Randagi, che ha preceduto Con il tuo sasso e che, in un certo senso, lo ha generato (leggendo capirete perché). E sempre in appendice, per ricostruire questa avventura teatrale, a suo modo straordinaria, iniziata con Gatti Randagi e proseguita per sei anni su e giù per l’Italia, si pubblica Diario di un tour.
RL

HANNO DETTO DI CON IL TUO SASSO           LA “PREFAZIONE” DI LORENZO GUADAGNUCCI

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