Il vecchio gioco delle tre carte

Nell’ultimo triennio, la LEGA, ha speso circa 2 milioni e 300mila euro SOLTANTO per in comunicazione (quasi 1 milione direttamente versati nelle tasche dei due responsabili della comunicazione di Salvini, circa 260mila euro l’anno per sponsorizzare i post su Facebook, circa 800mila euro per altre spese di propaganda), senza contare le centinaia di migliaia di euro versate a Radio Padania.

Tralasciando il fatto che una fetta importante di quei versamenti è costituita da DENARO PUBBLICO (capito? e vedi che sono gli stessi che vengono a fare le pulci sul mio stipendio di insegnante, pretendendo di dirmi, visto che è lo Stato a pagarmi, cosa dovrei e cosa non dovrei spiegare in classe), può suonare francamente strano che un partito che deve allo Stato QURANTANOVE MILIONI di EURO e che soprattutto ha ottenuto di spalmare quel debito in un tempo assurdo, ovvero OTTANTA ANNI A INTERESSI ZERO (sic!!!!), in virtù del fatto che la Lega era economicamente a zero (la motivazione della rateizzazione parla praticamente di un partito INDIGENTE), si possa permettere tali SPESE FOLLI (in media, partiti come Fratelli d’Italia o lo stesso PD, spendono UN QUARTO della Lega).

Come facciano, è molto semplice.
Indigente è il partito, la LEGA NORD.
Che ufficialmente non versa un euro e sempre ufficialmente è nella miseria più nera.
A versare mensilmente quelle cifre da capogiro è l’Associazione LEGA – SALVINI PREMIER, che al contrario naviga nell’oro.
Peccato che siano la stessa cosa.
Esattamente la stessa cosa.
E che tutto questo spendere e spandere sia un trito gioco delle tre carte. Anche a spese e sulle spalle degli italiani, con i soldi degli italiani.
Quegli stessi italiani che però, a parole, vengono sempre prima di tutti e di tutti. Anche (e soprattutto) quando si tratta di rubargli denaro.

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