Buonanotte, biondino

È tutto il giorno che cerco una risposta. O quanto meno uno straccio di parola minimamente sensata.
Per i miei alunni, che me l’hanno chiesta tutta la mattina, con la voce e, soprattutto, con gli occhi.
E per mia figlia Antonia, che ha tre anni e non mi ha chiesto nulla, ma prima o poi lo farà, prima o poi mi chiederà il perché di questo orrore e il perché della mia impotenza.
E per tutti, bambini e ragazzi, che a questa risposta hanno diritto colossale e gigantesco.
L’ho cercata tutto il giorno, la risposta al perché un bambino di dieci anni debba morire così, attaccato a un aereo in volo, nella più spaventosa e agghiacciante delle disperazioni.
Ma non l’ho trovata.
Ho trovato soltanto ingiustizia e gelo e merda.
E probabilmente non c’è nemmeno una risposta. E questo non esserci è ancora peggio, perché ci basta da sempre e da sempre asciuga il sangue a colpi di non posso ma non può, né deve bastarci più.
Perdonatemi ragazzi, perdonami Antonia.
E perdonami anche tu, se puoi.
Buonanotte, biondino…

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