Un pensiero

Ecco, io stasera penso a Bersani. No, non il cantante, non quello di “in America lo sai che i coccodrilli vengon fuori dalla doccia”, no… penso a Pierluigi Bersani, l’ex segretario PD oggi in quota LeU.

Penso a quando, sei anni e mezzo fa, propose la formazione di un governo PD – Cinquestelle durante una riunione che la delegazione pentastellata impose di fare in diretta streaming.
Quel giorno, sei anni e mezzo fa, Bersani fu totalmente sfanculato e bollato come il simbolo del vecchiume politico degli accordicchi, della politica capace solo di parlare a Ballarò, cieca e ripiegata su se stessa e che era ora di mandare in pensione, mentre il nuovo, il futuro, la rivoluzione, la lungimiranza, erano simboleggiati proprio da quello streaming avveniristico.

Così io penso a Bersani, sei anni e mezzo dopo, quando di quella rivoluzione della politica in streaming non è rimasta alcuna traccia (a quanto ne so, quello fu il primo e ultimo tentativo), mentre quel vecchiume da mandare in pensione che osava azzardare un governo PD – Cinquestelle è diventato la strada maestra verso il futuro.

Penso a Bersani, penso a quel giorno ma poi in realtà penso a me stesso.
Che sarà un caso, ma sono proprio sei anni e mezzo, esattamente sei anni e mezzo che ho detto basta, irrimediabilmente basta, con la politica attiva.

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