“Emma, faresti bene ad aprire le cosce facendoti pagare”

L’autore di questa frase disgustosa per chiunque, ma particolarmente grave e inaccettabile se detta da un rappresentante delle istituzioni, è Massimiliano Galli, consigliere in Umbria della Lega di Salvini.

A tutti quelli che, nonostante tutto, continuano in queste ore con i distinguo e i però ricordando che, comunque, Emma dovrebbe limitarsi a cantare, vorrei dire che, Emma – o chiunque altro – è libera di esprimere il suo pensiero su argomenti di pubblico dominio (sarebbe come se qualcuno criticasse questo mio post ricordandomi che devo limitarmi a scrivere e a insegnare), che in particolare la musica, la letteratura, l’arte in genere sono da sempre veicoli privilegiati di idee e battaglie in nome degli ideali.

A chi invece, sempre in queste ore, si preoccupa di difendere la Lega perché ha prontamente espulso Galli dal partito, vorrei ricordare che lo stesso Galli, qualche anno fa, scriveva su Facebook “Secondo il mio pensiero si dovrebbero ammazzare tutti fino all’ultimo siriano”, che la storia di questo partito è piena zeppa di uscite vergognose e disgustose come queste, a partire dal “disinfettiamo i treni dagli immigrati del cazzo” di Borghezio a Polidori che si vanta di aver gettato nel cassonetto le coperte di un clochard, da Salvini che appena qualche anno fa, scagliandosi contro i napoletani, chiedeva nei tram “posti riservati ai milanesi” a “la civiltà gay ha trasformato la Padania in un ricettacolo di culattoni” di Calderoli.

A testimoninanza che il problema non è l’ultima uscita di Galli, ma l’intera storia di un partito che ha la violenza, verbale e non, il razzismo e l’orrore nel proprio dna.
E nel dna di molti suoi elettori, stando ai post e ai commenti che quotidianamente chiunque può leggere nell’arena dei social…

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