Spagna – “Easy Lady”
Esordì all’inizio degli anni ’70, come Ivana Spagna, con alcuni singoli disco-dance che tutti ignorarono in primis perché, all’epoca, la disco-dance era totamente ignorata.
Allora, visto che sempre all’epoca andavano per la maggiore le band, abbandonò le velleità di solista per proporsi come frontwoman di vari gruppi. Con quale nome – se con quello di battesimo o con quello d’arte – non è dato sapere, visto che quei gruppi furono tutti ignorati ancora più dei singoli d’esordio, e stavolta non per questione di moda ma perché quei gruppi facevano tutti decisamente cagare.
Quindi, visto che il successo (nemmeno quello moderato) non voleva saperne di arrivare, passò alla carriera di corista, figurando di nuovo con il nome di Ivana Spagna. E pare che come corista, stando all’elenco chilometrico dei dischi cui ha preso parte, fosse particolarmente apprezzata e richiesta.
E proprio mentre la sua carriera di super corisa d’eccezione pareva ormai assodata e definitiva, arrivarono gli anni ’80. Dove, risaputamente, tutto – e molto più di tutto – era possibile. Compreso cambiare nome, passare da Ivana Spagna a Spagna e basta, ripescare quei cocenti insuccessi discodance di inizio carriera, rimixarli appena appena ma nella sostanza riproporli identici e, tra questi, beccarne uno che, in capo a pochi mesi, sarebbe diventato successo planetario (milioni – MILIONI – di copie vendute) e tra i tormentoni per eccellenza degli anni ’80.
Quel brano era “Easy Lady”, e alzi la mano chi, bambino o adolescente che fosse, non l’ha ballata nelle estati ’86, ’87 e successive.
Poi ci sarebbero state altre folgorazioni sulla via di Damasco, il ritorno a Ivana Spagna e l’approdo al pop… ma erano già gli anni ’90 e, come direbbe il poeta, questa è davvero un’altra storia…