Lo sai che Luca si buca ancora

Mentre assistiamo all’assurda trasformazione della tragedia di Desirée nell’ennesimo teatro di scontro politico e ideologico (e chiediamocelo, possibilmente senza nasconderci, quanto sia disumano e vergognoso voler mettere a tutti i costi una bandiera sopra una morte così atroce), ci sfugge completamente (o vuole sfuggirci) uno dei molti aspetti terrificanti che questo dramma ci sbatte in faccia con violenza.
Ovvero non si parla (o non si vuole parlare) del fatto che l’eroina è tornata “di moda”, e non da oggi, ma da anni. O meglio, non se n’è mai andata, ma il suo consumo è tornato pericolosamente a crescere dopo anni di stallo. Soprattutto, ovviamente, tra giovani e giovanissimi.
In particolare ci sfugge (o vuole sfuggirci) che l’eroina, droga “dei poveri” per eccellenza e in assoluto lo stupefacente più devastante in circolazione, è anzitutto una risposta al vuoto. E che l’aumento costante del suo consumo è un aspetto per nulla secondario di come fette sempre più consistenti di nuove e nuovissime generazioni siano lasciate nel più totale abbandono, senza bussola, direzione o riferimenti. Di come giovani e giovanissimi abbiano sempre meno speranza e fiducia nel futuro, di come siano sempre più inascoltati, sempre più lasciati soli in un mondo capace di offrirgli sempre meno, in grado solo di togliergli bellezza, sogni, leggerezza.
Privi di appeal elettorale, giovani e giovanissimi sono puntualmente i grandi assenti dei programmi politici, vittime innocenti di una società incapace di pensare al domani e che tutti noi adulti contribuiamo ogni giorno a costruire. E l’eroina è conseguenza diretta dell’indifferenza glaciale cui li condanniamo.
Luca si buca ancora, e se non si buca la tira o la fuma. Ma l’eroina è sempre quella, in qualsiasi modo la si assuma.
E noi non possiamo fare finta di niente. Già in passato, tra gli anni settanta e gli anni ottanta, l’indifferenza ha dato origine a un’ecatombe. Con tutto che una strage vergognosamente silenziosa è già in atto: accanto a Desirée, la cui morte orrenda fa clamore per l’insieme pazzesco di brutalità e problematiche che vi sono convogliate, decine di giovanissimi tornano a morire di overdose nei luoghi più spaventosi dell’universo e nel più atroce dei silenzi. In un mondo che non solo si rifiuta di vedere, ma anche di prenderne atto.

#resistenzeRiccardoLestini

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