Caccia all’insegnante

L’INSEGNANTE NON LA LASCIA ANDARE IN BAGNO, BAMBINA TORNA A CASA ZUPPA DI SANGUE

è il titolo di un articolo pubblicato due giorni fa dall’edizione on line de “il Messaggero”.
Dalla pagina facebook del quotidiano apprendiamo che, al momento, l’articolo ha circa 1500 condivisioni e – tra prima pubblicazione e “rimbalzi” – un numero incalcolabile di commenti.
La stragrande maggioranza di questi commenti è un autentico tiro al bersaglio contro LA SCUOLA ITALIANA e GLI INSEGNANTI ITALIANI, un coro di ANDATE A CASA INCAPACI e insulti sparsi di vario genere.
Ovviamente nessuno intende difendere un docente che non manda in bagno una ragazzina alle prese con le prime mestruazioni. Il problema è che questo fatto, come racconta l’articolo, è accaduto nell’EAST SUSSEX, in INGHILTERRA.

A parte questo giornalismo d’accatto e accalappia-likes che non riesce proprio a rinunciare a titoli furbi, a effetto e volutamente fuorvianti (e non è un problema solo de “il Messaggero” – testata che, leggere per credere, ogni giorno butta fuori oceani di minchiate spacciate come gli scoop del secolo -, anche testate molto liberal e “di denuncia” – e chi vuol intendere… – fanno ogni giorno la stessa identica cosa), è pazzesco come un numero gigantesco di persone non legga altro oltre il titolo, oppure, cosa forse anche peggiore, non voglia capire cosa stia leggendo, vedendo sempre e soltanto ciò che vuol vedere.
Infine, la sfiducia e il bisogno di attaccare a testa bassa la categoria degli insegnanti non è certo una novità. Ma stupisce lo stesso che questa bile vomitata contro gli “insegnanti italiani” venga, in buona parte, da chi dello slogan trito “prima gli italiani” ne ha fatto uno slogan quotidiano.

(il link dell’articolo: https://www.ilmessaggero.it/…/scuola_bagno_ciclo_mestruale-…)

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