I dodici episodi più surreali della storia dei mondiali (della serie: lo sapevate?)

Che oggi magari, abituati a questo giro vertiginoso di sponsor e miliardi che ruota attorno al pallone, a questo incessante circo mediatico, a quest’aura di solennità esasperata che circonda tutto il carrozzone, ci riesce difficile crederlo.
Eppure, ste cose qua sono successe veramente.
Io ho messo in fila le dodici che mi sono parse più assurde. Poi magari, chissà quante altre ce ne sono.
Nel frattempo, comunque, leggete e sbalorditevi…

1. Mondiali del 1930, in Uruguay.
Argentina – Francia, partita valida per il primo turno. L’Argentina sta vincendo 1 a 0 e l’arbitro FISCHIA LA FINE DELLA PARTITA CON SEI MINUTI DI ANTICIPO, proprio mentre i francesi sono lanciati a rete e stanno per segnare il punto del pareggio.
Segue parapiglia, rissa.
Dopo mezz’ora l’arbitro MINACCIATO DI MORTE fa disputare i sei minuti rimanenti.
Ma il risultato non cambia.

2. Sempre edizione 1930. Vista la crisi economica, per abbattere i costi le nazionali di Francia, Belgio e Romania fecero insieme il viaggio in nave per Montevideo. Ma arrivarono prive di allenamento, visto che al sesto giorno di allenamento i palloni erano finiti tutti nell’oceano.

3. Ancora nel 1930. Il primo tempo di Brasile Bolivia (primo turno) si svolse nel caos più assoluto. L’arbitro infatti AVEVA FATTO SCENDERE IN CAMPO LE DUE SQUADRE CON MAGLIE DI IDENTICO COLORE. La Bolivia indossò la seconda maglia nel secondo tempo, che cominciò con oltre quaranta minuti di ritardo perché le seconde maglie non erano a portata di mano.

4. Mondiali del 1938, Francia. In semifinale, contro il Brasile, all’Italia fu assegnato un rigore ineccepibile. Il rigorista era Meazza, ma proprio in quel momento si ruppe l’elastico dei pantaloncini. Non disponendo di pantaloncini di ricambio e volendo a tutti i costi calciare dal dischetto, il centravanti tirò eleggendosi i calzoncini con la mano.
E segnò spiazzando il portiere.

5. Sempre 1938, sempre Italia – Brasile. I brasiliani erano così convinti di vincere che non solo tennero fuori il fuoriclasse Leonidas per farlo riposare in vista della finale, ma avevano già acquistato i biglietti aerei per Parigi. Come sappiamo vinse l’Italia, e la federazione azzurra chiese ai brasiliani di cedergli i biglietti. Ma questi, piccati per la sconfitta, rifiutarono. E gli italiani dovettero raggiungere Parigi in treno.

6. Mondiali del 1950, Brasile. Fino alla vigilia le squadre partecipanti dovevano essere 16. Poi Scozia e Turchia si ritirarono, riducendo le nazionali a 14. Che all’ultimo momento divennero 13 per la squalifica dell’India.
La nazionale indiana infatti, ritenendo gli scarpini un handicap, PRETENDEVA DI GIOCARE IL MONDIALE A PIEDI NUDI.
Cosa ovviamente non ammessa dal regolamento.
Ma la domanda è: come avevano fatto sti qua a qualificarsi??

7. Mondiali del 1954, Svizzera. La partita dei quarti di finale tra Brasile e Ungheria (vinta da quest’ultimi per 4 a 2), è ritenuta la più violenta della storia dei mondiali. Non solo in campo si contarono botte da orbi, ma durante la partita un fotografo brasiliano appostato dietro la porta diede un pugno a un poliziotto svizzero, e il portiere verdeoro corse a dargli manforte trattenendo il poliziotto e impedendogli di inseguire il fotografo. Il tutto mentre a bordo campo, Puskas (che era infortunato) spaccava una bottiglia in testa a un avversario (altro che la testata di Zidane!). Con i parametri di oggi si conta che ci sarebbero stati almeno 14 cartellini rossi. E una quantità indefinita di squalifiche a vita.
Invece, ci furono solo 3 espulsioni e nemmeno una squalifica.

8. Mondiali del 1958, Svezia. Al gol del 5 a 2 che mise definitivamente al sicuro il risultato della finale e la prima vittoria del Brasile in un campionato del mondo, il commentatore brasiliano (che era il vecchio campione Leonidas) svenne in diretta, mentre 7 persone morirono contemporaneamente d’infarto.
Della serie: quando è più auspicabile una sconfitta…

9. Mondiali del 1966, Inghilterra. Nei quarti di finale Inghilterra – Argentina, il capitano argentino Rattin fu espulso al 33′, ma lui nonostante il cartellino sventolato in faccia fece finta di non capire e pretese l’interprete. La partita si bloccò per un tempo indefinito ma alla fine l’interprete fu portato in campo.
Preso atto dell’espulsione, Rattin non raggiunse gli spogliatoi ma si sedette sul tappeto rosso riservato ai reali inglesi, beccandosi i fischi di tutto lo stadio.
Ad ogni modo, la partita la vinsero gli inglesi.

10. Mondiali del 1974, Germania. Nella partita del primo turno Brasile – Zaire, sul punteggio di 3 a 0 per i verdeoro, ai brasiliani viene fischiata una punizione dal limite.
E un difensore dello Zaire, appena sentito il fischio dell’arbitro, si stacca dalla barriera e corre come un pazzo verso la palla, calciandola prima di un incredulo Rivelinho.
Stranamente, lo Zaire non è più tornato ai mondiali.

11. Mondiali del 1982, Spagna. Durante Francia – Kuwait, il centrocampista francese Giresse segnò un regolarissimo gol che valse il 4 a 1 ai transalpini. Ma i giocatori del Kuwait protestarono, sostenendo di essersi fermati per aver udito un fischio (uno? In uno stadio ne senti 10mila… ).
Lo sceicco del Kuwait SCESE IN CAMPO PER PERORARE LA CAUSA, E TANTO FECE CHE L’ARBITRO ANNULLÒ IL GOL DELLA FRANCIA.

12. Mondiali del 1986, Messico. Quarti di finale Argentina – Inghilterra.
Tutti ricordano questa partita per la mano de dios e per il gol del secolo, ma in pochi sanno che quel giorno l’Argentina – in seconda maglia – scese in campo con una divisa non ufficiale. Se infatti lo sponsor tecnico LeCoq Sportif aveva dato alla squadra una prima maglia con dei fori traspiranti, si era dimenticato di fare altrettanto con la seconda. Maradona e compagni se ne accorsero agli ottavi, quando contro l’Uruguay si ritrovarono addosso una maglia pesantissima, letale per l’umidità e l’altitudine. Quando alla vigilia del match con gli inglesi scoprirono di dover di nuovo giocare con la seconda maglia, acquistarono venti maglie blu in un negozio di Città del Messico, e gli stessi giocatori provvidero ad attaccarci con la colla numeri e stemmi.
Il giorno dopo, al momento di scendere in campo, molti di loro avevano ancora colla dappertutto.
Ma visto come è andata a finire la partita, nessuno ci ha fatto caso…

E voi, avete altre storie surreali da aggiungere?

#storiemondiali

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