Loredana Berté – “Sei bellissima”

Nello splendido romanzo di Niccolò Ammaniti “Ti prendo e ti porto via” (in assoluto uno dei libri più belli che io abbia mai letto in vita mia) c’è questa sequenza, tragica e dolorosa come poche altre cose al mondo, in cui la professoressa Flora Palmieri, sedotta, abbandonata e quindi completamente impazzita di dolore, armata di un vecchio stereo a cassette, delira e farnetica su come milioni e milioni di libri, saggi e discorsi abbiano cercato, nei secoli, di spiegare l’amore, mentre in realtà sarebbe bastato ascoltare il testo di una canzone, una sola canzone che lei ascolta e riascolta ossessivamente dalla mattina alla sera.
E quella canzone è “Sei bellissima”, scritta nel 1975 dal duo Daiano e Felisatti per la grandissima Loredana Berté.
C’è sicuramente ben più di una verità nei deliri della povera Flora Palmieri. Questo pezzo leggendario infatti centra come pochi altri l’essenza del sentimento più celebrato e trattato della storia, il suo essere profondo e vano, tragico e ridicolo, bellissimo e crudele.
Un inno spietato e ruggente sulla fragilità femminile e sulla fragilità dell’amore, che solo la voce imponente, eccessiva e meravigliosa della Berté poteva cantare.
E far arrivare negli anfratti più profondi della nostra anima.

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