Le parole che non ti ho detto / G come… (seconda parte)

G come… (parte seconda)

GLAUCO, ovvero nome dalle mille forme, tronco dalle infinite diramazioni.
Glauco ovvero nome proprio maschile di persone.
Glauco ovvero nome di più navi della Regia Marina a inizio novecento.
Glauco ovvero nome di più e più personaggi della mitologia greca: il figlio di Sisifo, il figlio di Minosse e fratello di Arianna e del Minotauro, il figlio di Poseidone, l’eroe di Licia, città alleata con Troia, che nell’Iliade combatte contro i greci.
Ma sopratutto glauco, esattamente quel meraviglioso ceruleo intenso, così intenso da tendere al verde.
Ovvero, uno dei colori più belli del creato.

GRIFAGNO, detto di rapace, attributo originariamente assai generico per quei meravigliosi uccelli di rapina con artigli e becco adunco. Per estensione, esattamente quegli occhi, o meglio quegli sguardi inquietanti e irresistibili simili appunto a quelli degli uccelli di rapina, perciò vividi, fieramente minacciosi. “Cesare armato con li occhi grifagni”, diceva Dante. “Facendo lampeggiar or il bianco or il nero di due occhi grifagni”, rispondeva il Manzoni.
Che peccato, non usarla più.

GUISA, esattamente e nello specifico, quel modo in cui ci presenta esteriormente, di primo acchito, la prima impressione che spesso, al di là di quanto ci raccontiamo, conta più di quanto vorremmo.
Poi trafroamtasi in senso di somiglianza, come dire vestito a guisa di nababbo, oppure una pelle bianchissima a guisa di latte. Un suono meraviglioso, questa parola, e un ennesimo delitto averla perduta.

GUATARE, esattamente guardare fisso un’altra persona con intento preciso, sia esso paura, stupore o curiosità, l’importante è che sia netto, inequivocabile. “Avendolo più volte Lisabetta guatato”, scriveva Boccaccio in una delle sue novelle più intense e struggenti, quella di Lisabetta da Messina. E fosse anche solo per l’impeto, la passionalità che queste sillabe accostate riescono a trasudare, andrebbe usata almeno una volta al giorno. Per ricordarci di cosa significa esser vivi e avere sangue che ribolle nelle vene.

(continua… )

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#resistenzeRiccardoLestini

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