Le parole che non ti ho detto/ B come… (parte prima)

B come…

BACCAGLIARE, ovvero far baccano in maniera scomposta e scoordinata, ché pure il rumore, pure il frastuono più forte hanno una loro armonia e quando questa armonia manca non si fa rumore, non si fa frastuono, ma si baccaglia. Si baccaglia quando si sbraita contro qualcuno e, baccagliando appunto, pure se avevamo ragione passiamo dalla parte del torto; si baccaglia quando si protesta facendo perdere credibilità alle ragioni della protesta stessa; baccagliano quei due che, litigando furiosamente, si rinfacciano cose l’un l’altro a voce sempre più alta senza nemmeno ascoltarsi e senza nemmeno farsi male.
E si baccaglia pure quando ci piace una persona e proviamo a corteggiarla, ma siamo così imbranati che la nostra galanteria è malaccorta insistenza, e ogni nostro approccio è una maldestra caricatura fantozziana.

BALUGINARE, che anche solo a dirla e a sentirla, questa parola, schizza via veloce, e infatti ciò che balugina appare rapidamente e altrettanto rapidamente sparisce; perciò balugina un guizzo improvviso di luce nell’oscurità per poi svanire e lasciarci ammantati nel buio; ma balugina soprattutto ciò che è incorporeo; balugina un pensiero che ci coglie nella notte, balugina l’idea che aspettavamo ma non pensavamo proprio potesse arrivare in quel momento, balugina un ricordo ormai sepolto a illuminarci improvvisamente la strada, balugina la soluzione a ciò che più ci tormenta.
Proprio una gran cosa, esser colti da baluginamento.

BALZELLARE, ovvero parola stravagante che come un’ape svolazza qua e là in un viaggio spesso contorto di sensi e significati. All’origine ci furono Dante e le sue clamorose e sconvolgenti balze dell’Inferno, dirupi scoscesi e tormentati, da cui balzare, ovvero saltare in maniera scomposta e saltuaria, da cui balzello, ovvero l’antico pedaggio da pagare per entrare in città, chiamata così perché applicata a balzi, ovvero imprevedibile, senza continuità, in maniera spesso incomprensibile e spesso completamente ingiusta. E allora balzellare si carica sulle spalle tutta questa imprevedibilità dell’imposta e oggi significa vezzeggiativo di balzare, quindi saltellare, procedere a piccoli balzi, a piccoli sommovimenti scomposti e scoordinati; ma domani significa appostarsi tenaci in attesa della preda (come facevano i riscossori coi contribuenti); e dopodomani significa imporre qualsiasi tassa contorta, assurda e apparentemente inutile.
Sarebbe bello, tra tutte le proteste per le troppe tasse, che si tornasse a usare balzello e balzellare.

BARBAGLIO, godimento acustico prima di tutto, a pronunciarlo e a sentirlo il cuore esplode in un battito ch’è un boato autentico d’emozione; ed è proprio questo, il barbaglio, un boato d’emozione, visto che significa quella luminosità sfolgorante e accecante, così intensa, bella e piena che quasi ci fa male, quasi ci fa soffrire. Proprio come lo scoppio della felicità.
E Montale, abbandonato dalla speranza di rivedere Clizia, scrive:
“e mi chiesi se questo che mi chiude
ogni senso di te, schermo d’immagini,
ha i segni della morte o dal passato
è in esso, ma distorto e fatto labile,
un tuo barbaglio”

(il vocabolario continua, venerdì prossimo… )

#leParoleCheNonTiHoDetto
#resistenzeRiccardoLestini

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