La scheda elettorale e il SI che potrebbe stravincere

Premessa: al prossimo referendum costituzionale, come ho più volte detto e ripetuto, voterò NO, senza dubbi o tentennamenti, con molta convinzione e con ancor più consapevolezza.

Detto questo, io non ho mai sopportato chi è disposto a fare o dire qualsiasi cosa pur di screditare e attaccare la parte politicamente avversa, ad appiggliarsi a tutto, a fregarsene di evidenti falsità e palesi contraddizioni pur di bastonare l’avversario.
Mai sopportato, sia quando questo qualcuno proviene dalle fila di chi è in disaccordo con me sia quando risiede nel gruppo di quelli che con me sono d’accordo.
Anzi, ogni volta che vedo comportamenti simili mi ricordo chiaramente perché, anni fa, ho abbandonato la politica attiva. E soprattutto perché non ho mai avuto, né ho tuttora, alcuna intenzione di riprenderla.

Per questo non ho alcun problema a dire come gran parte del variegato schieramento del NO si stia rendendo protagonista di episodi a dir poco ridicoli e imbarazzanti.
È ridicolo e imbarazzante, ad esempio, che Brunetta, Gasparri e tutto lo schieramento di Forza Italia, insorgano contro il quesito referendario, definendolo “furbo” e “fuorviante” in quanto formulato in un modo da esplicitare le ragioni del governo e da orientare di conseguenza gli elettori a votare Sì.
Ora, che gli atteggiamenti da “imbonitore” e da “televendita” con cui Renzi ha presentato il quesito siano insostenibili siamo tutti d’accordo (anche se ci vuole un bel coraggio, quando si appartiene a un partito guidato da Berlusconi, a contestare un leader perché fa “politica spettacolo”), ma contestare il quesito in sé no, è ridicolo, grottesco e imbarazzante.

Ridicolo, grottesco e imbarazzante soprattutto se a farlo è appunto Forza Italia.
Primo perché quel quesito è il copia-incolla del titolo della legge, e se è fuorviante (e in parte lo è), il Parlamento (di cui, a quanto ci risulta, Forza Italia fa parte con numeri assai consistenti), che quella legge l’ha votata SEI VOLTE, sarebbe dovuto intervenire prima, non aspettare la presentazione della scheda del referendum per accorgersene.
Secondo, soprattutto, perché prima dell’elezione di Mattarella, prima cioè che saltasse il patto del Nazareno, quella legge (non solo il titolo, ma tutto l’intero contenuto della legge, punto per punto) Forza Italia l’aveva sottoscritta senza sé e senza ma. E poi del resto, come poteva essere altrimenti? Questa riforma costituzionale contiene tutte istanze che Forza Italia cerca di portare avanti da almeno quindici anni…

Attenzione: da profondo oppositore della riforma, dico che tra la poca credibilità e la palese pretestuosità del “no” di gran parte del centrodestra, il solito insostenibile spocchioso intellettualismo di molti “a sinistra del PD” e i sempre più frequenti autogol del Movimento 5 Stelle, il Sì rischia seriamente non solo di vincere, ma di stravincere.

Un inciso, in chiusura.
Agli amici del PD che dopo questo articolo mi chiameranno e mi scriveranno per chiedermi, ancora una volta, “quindi non ti imbarazza neanche un po’ votare allo stesso modo di Gasparri, Brunetta, ecc… ?”, rispondo subito, in questa stessa sede: no, amici del PD, non mi imbarazza perché non mi ha mai causato imbarazzo essere fedele e coerente alle mie idee e ai miei principi. Chiedetelo a Brunetta e a Gasparri, semmai, se non sono imbarazzati a votare contro una riforma che praticamente hanno scritto loro, i cui contenuti li sbandierano da quindici anni e che due anni fa non hanno esitato a sottoscrivere. E poi, soprattutto, chiedetelo a voi stessi, amici del PD, se non vi imbarazza proporre, sponsorizzare e infine votare una riforma i cui contenuti sono gli stessi che avete contestato per vent’anni di governo Berlusconi, gli stessi contro cui, molti di voi, sono più volte scesi in piazza al mio fianco a contestarli.

#resistenzeRiccardoLestini

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