Ilaria Graziano e Francesco Forni – “Rosso che manca di sera”
Perché anche a me piace, è sempre piaciuto “ritornare per andare, per partire”, e anche a me piace, ed è sempre piaciuto restare “tra strade scure ed improbabili tramonti” e chiedere “pioggia rossa lava via il mio passato increspato di nubi fra cieli sereni e sottili veleni”…
Era il 2012, quando sceso da un treno senza tempo rubavo un bacio a una ragazza alta come un aquilone…
Il 2012, quando un’eclissi lunare in un improvviso e stupido febbraio scombinò ogni piano prestabilito…
Poi anche a me piace, ed è sempre piaciuto “perdonare le bugie, credere alle mie”, e soprattutto mi piace, e mi è sempre piaciuto parlare “”tra sogni infranti e tragiche risate, scambiando errori per tenere cadute…”
Il 2012, quando la terra tremava paurosamente in Emilia, quando a Denver un folle vestito da uomo mascherato irrompeva in un cinema uccidendo a bruciapelo dodici persone, quando oltre 300mila persone si iscrivevano al primo concorso pubblico della scuola dopo 13 anni, quando la Spagna asfaltava 4-0 l’Italia alla finale degli Europei, quando venivano sciolte le camere e calava il sipario sul governo tecnico di Mario Monti….
E sì, anche io contemplo il “rosso che manca di sera” per “resistere a questa chimera.. ” e soprattutto anche a me “basta andare senza arrivare mai, senza una casa da chiudere a chiave…”
Era proprio il 2012.
Quando capitava spesso di attraversare un ponte avvolto nella nebbia….
Quando per l’ultima volta mettevo piede in una sezione per una riunione politica…
Quando mettevo in ordine quei fogli che poi sarebbero diventati un libro chiamato “Solitudini”…
Quando Ilaria Graziano e Francesco Forni pubblicavano questo brano straordinario….
Chiudete gli occhi, abbandonatevi alle parole, alla voce miracolosa di Ilaria, alla chitarra trasognata di Francesco, sognate… buon sabato a tutti…
“”Chiederò al contadino di portarti il mio pianto e un sorso di vino… ”
