Cose che mi ossessionano con gioia maniacale

… ovvero, cose a cui penso e ripenso di continuo, che magari a volte scrivo e riscrivo su un pezzo di carta, che passo e ripasso in rassegna mentalmente prima di addormentarmi…

L’elenco degli imperatori romani, in particolar modo quando si arriva al cinquantennio di anarchia militare e tutto si ingarbuglia e non ci si capisce più niente.

L’elenco dei papi, in particolar modo nei periodi in cui ai papi si sovrappongono gli antipapi, oppure nei periodi in cui ci sono errori di conteggio e tutto si ingarbuglia e non ci si capisce più niente.

L’elenco degli schieramenti politici durante la Rivoluzione Francese divisi per fasi, in particolar modo nel primo biennio repubblicano, quando scissioni ed epurazioni si centuplicano e tutto si ingarbuglia e non ci si capisce più niente.

Generalmente, qualsiasi elenco che a un certo punto si ingarbuglia e non ci si capisce più niente.

Le formazioni tipo dell’Italia ai mondiali.

L’elenco dei miei compagni di classe delle superiori, in ordine alfabetico, dalla quarta ginnasio alla terza liceo.

L’elenco delle capitali straniere che ho visitato.

L’elenco dei viaggi che ho fatto nella vita.

Chiedermi in maniera angosciata – e senza risposta – se Robespierre, condannando a morte Hèbert in difesa di Danton, in realtà non aveva già deciso con il Comitato di mandare a morte pure Danton.

Chiedermi in maniera angosciata – e senza risposta – la motivazione religiosa della distruzione della Torre di Babele.

Chiedermi in maniera angosciata – e senza risposta – il perché di alcune mosse assurde decise da Napoleone nella battaglia di Waterloo.

Generalmente, farmi domande angosciate che non possono avere risposta.

Continuare a pensare a quella sera (tempi universitari) in cui l’amica E.P., durante un concerto, lasciò di colpo l’amico S.R. con cui era felicemente fidanzata da anni, mentre io trescavo con una certa S. (cognome ignoto), o meglio lei trescava con me, ma era carina e avevo deciso di darmi una svegliata, solo che poi fui distratto dal dramma della separazione tra E.P. e S.R., e ne parlai con l’amica B.P., ma soprattutto con L.L., che amavo segretamente, e ne parlammo durante la fila del cesso, e lei alla fine della discussione mi diede un bacio appassionato, così, dal nulla, e poi se ne tornò in pista a pogare e io rimasi stordito tutta la sera dimentico di S. (che non avrei mai più rivisto), finché la furia di S.R., appena mollato, mi ridestò dal torpore, lo accompagnai fuori per calmarlo ma lui saltò sulla sua Renault 5 indicandomi, come simbolo della sua sofferenza, una scatola di Zimox che teneva sul cruscotto e poi sgassò via, e io tornai a casa a piedi assieme a un tale, A.P., che dopo un’adolescenza in parrocchia era diventato satanista e ascoltava solo l’heavy metal estremo.
E di tutto il casino di quella sera ancora oggi, a quasi vent’anni di distanza, il mio dubbio più grande resta che cazzo c’entrasse lo Zimox.

(continua… se non mi internano prima)

‪#‎universiRiccardoLestini‬

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