A pensare male si fa peccato…
“A pensare male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca… ”
Non è certo l’argomento del giorno, lo so. Eppure la CURIOSISSIMA COINCIDENZA che ho notato tra ieri e stamattina, mi spinge a scriverne.
Stranamente, su vari profili social – pubblici e privati – tra ieri e oggi è stato condiviso un articolo risalente a ben QUATTRO ANNI E MEZZO FA, esattamente al 21 aprile 2011. Per la precisione, l’articolo in questione parla del DEFINITIVO RIGETTO della CORTE EUROPEA DI STRASBURGO nei confronti del RICORSO presentato dai familiari di CARLO GIULIANI, ucciso durante gli scontri del luglio 2001 a Genova.
Strano che l’articolo sia rimbalzato – ripeto, tra ieri e oggi – in qualche centinaia di profili SENZA CHE VI SIANO AGGIORNAMENTI DI SORTA SULLA FACCENDA. E strano che fra le decine e decine di articoli – tutti datati 21 aprile 2011 – che davano la notizia e tuttora presenti in ogni testata on line, sia stato diffuso proprio questo, particolarmente feroce nei confronti di Carlo Giuliani e particolarmente enfatico nell’esaltare come “eroe” il carabiniere Mario Placanica che in quel luglio 2001 premette il grilletto. Chi invece ha condiviso l’articolo, ha aggiunto commenti del tipo “finalmente giustizia è stata fatta”, “finalmente Carlo Giuliani è stato riconosciuto per quello che è: un delinquente”.
Brevemente, a tutti coloro che hanno pensato di condividere questo articolo, voglio ricordare:
1) siete abbastanza distratti, molto disinformati e molto, molto in ritardo;
2) infatti, vorrei farvi notare che la Giustizia Italiana ha già DATO RAGIONE ALLA VOSTRA IDEA DI QUEGLI AVVENIMENTI MOLTISSIMI ANNI FA, esattamente il CINQUE MAGGIO 2003, quando il giudice ELENA DALOISO archiviò DEFINITIVAMENTE la vicenda disponendo che NON VENISSE CELEBRATO NESSUN PROCESSO; capito? la Giustizia Italiana era così convinta, come voi, che Giuliani fosse un delinquente e che i Carabinieri che hanno premuto il grilletto fossero eroi, che hanno ritenuto che non ci fosse nemmeno bisogno di un processo per accertarlo;
3) il ricorso a Strasburgo non è stato presentato dallo Stato o da un Partito Politico, ma esclusivamente dai FAMILIARI DI GIULIANI, che non avendo avuto nemmeno un processo che accertasse le dinamiche dell’omicidio del loro congiunto, hanno pensato di rivolgersi alla Corte Europea; vi pare così strano che genitori che hanno perso un figlio si muovano in questo senso?
4) continuate a parlare, sempre in maniera molto tardiva e molto disinformata, di questa targa che il Parlamento avrebbe intitolato a Carlo Giuliani… vi ricordo che quella targa non fu iniziativa di Stato, ma di un singolo Partito, che l’ha rimossa appena uscito dal Parlamento.
Detto questo, rimane il mistero: perché proprio ieri e oggi sia stata ritirata fuori una notizia vecchia più di quattro anni, senza che – da quattro anni a oggi – sia cambiato alcunché, né che qualcuno ne abbia minimamente parlato.
Ma siccome, diceva qualcuno, a pensare male si fa peccato ma spesso ci si azzecca, azzardo un’ipotesi per spiegare questa SINGOLARE coincidenza: anche se NESSUNO ne ha parlato, IERI, proprio IERI, sono state accolte (anche se solo parzialmente) DOPO OLTRE QUATTORDICI ANNI le richieste di RISARCIMENTO DANNI per MARK COVELL.
Ora vi chiederete: chi è Mark Covell?
Si tratta di un GIORNALISTA INGLESE, BRUTALMENTE PESTATO DALLA POLIZIA NEL CORSO DEL BLITZ ALLA SCUOLA DIAZ, sempre durante il g8 di Genova nel luglio 2001.
Covell, che era a Genova per LAVORO e che pernottava nella scuola in attesa del volo per Londra da prendere l’indomani, durante l’assalto della Polizia, NONOSTANTE ABBIA RIPETUTAMENTE MOSTRATO IL SUO TESSERINO, è stato comunque MASSACRATO dalle forze dell’ordine che lo hanno ridotto IN FIN DI VITA.
A seguito di quel pestaggio, Covell ha COMPLETAMENTE PERSO L’USO DEL POLMONE DESTRO.
Dopo oltre 14 anni, ieri è arrivato il parziale accoglimento del risarcimento danni, NON CERTO UNA CONDANNA NEI CONFRONTI DEI SUOI AGGRESSORI.
Allora mi chiedo:
non è che per caso quell’articolo è tornato fuori “ad arte”, solo per tentare (goffamente tra l’altro) di “pareggiare” agli occhi dell’opinione pubblica la notizia relativa a Covell?
Riccardo Lestini