Ancora su Miss Italia

Io di Miss Italia non conosco nemmeno il colore degli occhi. Non mi interessa, non mi soffermo sulle foto postate in ogni dove e, soprattutto, detesto quello stupido concorso.
Eppure non si parla d’altro, mi piovono addosso post a centinaia sull’argomento e no, non ce la faccio a non dire la mia. Non ce la faccio per un motivo in particolare: benché non sappia nemmeno di chi sto parlando e nonostante la mia ostilità verso questi “concorsi di bellezza”, non ho mai sopportato i tiri al bersaglio.
Soprattutto quando sono troppo facili e quando avvengono 100 contro 1.
In questa vostra furia contro la neo Miss, mi ricordate le folle di benpensanti che sciamavano in strada per lapidare le adultere.
Siete ipocriti nella stessa identica maniera.
Di colpo siete diventati un circolo intellettuale di storiografi, letterati e scienziati, clamorosamente indignati per gli svarioni pronunciati in mondovisione da questa ragazza. Ma davvero vi sentite tutti così colti da poter giudicare? Davvero chi le ha posto queste domande ne sa così tanto più di lei? Davvero improvvisamente siete diventati così esperti di storia contemporanea?
Ma passi questo, al paradosso ci pensate mai? Al paradosso di non dire niente, di accettare passivamente e senza indignazione di essere governati da una classe politica che ignora quanto costa un kg di pane, ma di salire prontamente sulle barricate se Miss Italia non ricorda un personaggio notevole della storia d’Italia?
Oppure al paradosso di accettare la logica di una società talmente becera che ancora, nel 2015, sbandiera come orgoglio nazionale una manifestazione dove ragazzine in tacchi e costume da bagno vengono messe in vetrina e giudicate sostanzialmente per tette-cosce-culo, ma di non accettare che la prescelta, prescelta sempre in virtù del suo campionario di tette-cosce-culo, non sia propriamente un pozzo di sapienza?
Nella vostra furia indignata siete solo ipocriti, miseri, ciechi, forti coi deboli e deboli coi forti.
Scrivevo una settimana fa come l’esistenza di un concorso come Miss Italia mi metta profonda tristezza. Lo confermo e lo sottoscrivo dieci volte.
Ma voi, il vostro ipocrita cicaleccio, siete infinitesimamente più tristi.

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