Non voglio più esser vagabondo…

Non più voglio esser vagabondo. Né disperato e ammalato.
Solo avere addosso la stanchezza dell’essere soltanto e nient’altro che un uomo. Costruire case, fabbricare materia. Strapparmi via dall’eccezionalità irreale e atroce in cui da sempre mi tieni e dove, ogni giorno, mi ami senza amarmi. Farmi accogliere nell’ordinarietà delle noie che rendono docili i cuori, nelle banalità delle case dove soltanto c’è il tempo che passa. E che sia tu o chiunque, purché sia vita reale.

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *