Duplice omicidio a Firenze
Ho appreso da poche decine di minuti, con sgomento, incredulità, disperazione e rabbia, la notizia del duplice omicidio avvenuto in Piazza Dalmazia e in Piazza San Lorenzo (a un paio di centinaio di metri da dove lavoro). Le vittime sono due senegalesi ambulanti, abituali frequentatori delle rispettive zone dove si è consumata l’orrenda… carneficina. Il killer è invece un cittadino italiano, che li ha uccisi senza alcun motivo, se non il colore della pelle delle vittime, se non la loro etnia, se non la loro condizione di immigrati. Ha sparato nel mucchio in nome della ‘pulizia etnica’, uccidendo due innocenti e ferendone gravemente altri tre. Mi sembra semplicemente pazzesco, e tragicamente ridicolo, che la mia città (adottiva, ma pur sempre la mia città) e il mio stato (che fa parte dell’èlite delle cosiddette ‘democrazie illuminate’) debbano essere teatro di simili agghiaccianti episodi da Ku Klux Klan. E’ triste. E ferocemente spaventoso. Leggo in questo istante sul sito di Repubblica che l’assassino era un militante di Casa Pound, il famigerato centro sociale di estrema destra. Allora adesso facciamo attenzione: sarebbe molto facile, ora, scatenare una caccia alle streghe contro Casa Pound, individuare in quel gruppo (certo pericoloso, certo ferocemente razzista, certo improponibile, impresentabile, anticostituzionale e, ovviamente, fascista) il capro espiatorio di questa tragedia sanguinosa. Quello che è successo oggi, poche ore fa, qui a Firenze, ha purtroppo dimensioni ben più ampie del gesto di un folle cresciuto all’ombra delle idee deliranti di un gruppuscolo di violenti nostalgici fascisti. A uccidere quei due poveri ragazzi è stato anche qualcosa di invisibile, qualcosa di molto orrendo che ci circonda, l’aria che respiriamo impregnata di violenza e razzismo, un humus sordido e reazionario che ha creato, crea e purtroppo creerà l’habitat ideale per simili orrori. Un paese in cui il terzo partito in percentuale di voti (la Lega Nord) propone di colpire gli immigrati con i cannoni dell’esercito, un paese in cui ci si indigna alla proposta di concedere la cittadinanza italiana ai figli degli immigrati nati qui da noi, genera mostri. E’ tragicamente inevitabile.
Ma la tragedia è ancora calda, il mio cuore ribolle di rabbia e tristezza e la lucidità tende a svanire.
Solo, il mio pensiero va a quei due ragazzi, a quelle due vite stroncate assurdamente.
Che la terra vi sia lieve e dolce il viaggio. Per quel che può servire io, oggi, sono senegalese….